L’informatica non è un Paese per donne

Non solo Steve Jobs o Bill Gates. Tante le donne che hanno dato il loro contributo nel progresso informatico: da Ada Lovelace a Hedy Lamarr

L’informatica non è un Paese per donne

L’informatica non è un Paese per donne
Se vi diciamo “genio dell’informatica” a chi pensate subito? Ovvio, Steve Jobs, Bill Gates. Ma prima di loro ci sono state numerose donne che hanno dato il loro contributo nel settore tecnologico e informatico.

L’informatica non è un Paese per donne

La presenza femminile nell’informatica è da sempre più bassa rispetto agli uomini e, nell’immaginario comune, l’informatico è ancora una professione maschile. Ci si stupisce tuttora (ma sempre meno, per fortuna) se una donna dice di essere un ingegnere o una sviluppatrice.

Invece sono state tante (quasi 400) le femmine che hanno dato una spinta significativa al progresso informatico.
L’ingegneria infatti non è l’arte di costruire apparecchiature, è l’arte di risolvere problemi. Gli strumenti sono solo dei mezzi, ma non il fine ultimo.

L’informatica non è un Paese per donne
La rivoluzione tecnologica femminile

Ecco qualche donna che – nel mondo delle tecnologie – ha fatto la differenza.

Ada Lovelace
Programmatrice, poetessa e incantatrice di numeri.
E’ una delle prime menti dell’informatica moderna: è riuscita a prevedere lo sviluppo dei software.

Rosza Peter
La creatrice delle funzioni ricorsive. Diventa docente di matematica.

Grace Murray Hopper
La donna che sussurrava ai computer.
E’ lei ad aver creato il termine “bug” ed è la creatrice del primo compilatore della storia e la nonna del linguaggio di programmazione Cobol. E’ stata anche programmatrice del Mark I: uno dei primi supercalcolatori digitali utilizzato dalla marina USA. Trovò un lepidottero all’interno di un relay del Mark II che aveva provocato un arresto del sistema: fu la prima ad intendere il debug come la rimozione degli errori di programma.

Anita Borg
Responsabile dell’inclusione delle donne nella rivoluzione tecnologica.
Anita è riuscita a toccare e a cambiare la vita di tante donne nel campo dell’informatica.

Donne che hanno fatto la differenza nell’informatica

Hedy Lamarr
La femme fatale che inventò il wireless.
A lei si deve l’invenzione di un sistema di modulazione per codifica d’informazioni da trasmettere su frequenze radio. Lamarr ha posto le basi non soltanto della crittografia, ma anche della telefonia mobile e dei sistemi informatici wireless.

Suor Mary Kenneth Keller
Casa, chiesa e informatica.
E’ stata una delle prime donne a conseguire un PhD in informatica negli Stati Uniti.

Karen Spärck Jones
La signora a cui Google deve dire grazie.
E’ una delle figure principali nella storia dello sviluppo dei search engine come li conosciamo oggi. Sposata a uno scienziato informatico, nel 1972 ha pubblicato “A statistical interpretation of term specificity and its application in retrieval” che introduce il concetto di inverse document frequency. Si tratta in pratica di uno dei principali componenti della classifica degli algoritmi per ricavare automaticamente un testo da un indice di documenti.

Katherine Johnson
La bambina prodigio che ha aiutato gli astronauti.
Assunta alla Nasa, ha contribuito al calcolo della traiettoria del volo spaziale Alan Shepard. Ha inoltre calcolato la traiettoria di volo dell’Apollo 11 nel suo primo volo sulla luna nel 1969.

Donne feat. Informatica

Margaret Hamilton
L’informatica-imprenditrice.
E’ stata direttrice del Software Engineering Division del MIT Instrumentation Laboratory, che sviluppò il software di bordo per il programma spaziale Apollo 11. Nel 1986 ha fondato la Hamilton Technologies a Cambridge: società nata per sviluppare il Universal Systems Language basato sul paradigma di Development Before the Fact (DBTF) per la progettazione di sistemi e software.

Adele Goldberg
La regina del software.
È’ una delle persone più rispettate nell’industria del software. Insieme ad Alan Kay ha sviluppato il linguaggio di programmazione Smalltalk. Il suo motto è: “Non chiederti se puoi fare qualcosa, ma come farla”.

L’informatica e le donne

Sophie Wilson
Gli Smartphone si devono anche a lei.
Ha realizzato uno dei primi pc e progettato microprocessori per smartphone. In seguito ha disegnato l’Acorn System 1, un microcomputer da 8-bit per hobbisti. Ha disegnato e implementato il prototipo di quello che è diventato il BBC Microcomputer. Successivamente ha realizzato altre soluzioni innovative, tra cui il processore Arm, oggi utilizzato per migliaia di diversi prodotti, dai cellulari ai tablet, dalle televisioni digitali ai videogames.

Helen Greiner
La mamma dei robot.
Co-fondatrice e presidente della iRobot Corporation, ha contribuito a migliorare l’accessibilità di questi dispositivi meccanici che eseguono funzioni in automatico o guidati da remoto.

Donne e Informatica

Fabiola Gianotti
La prima direttrice generale del Cern dove ha lavorato in vari esperimenti tra cui Atlas che ha fornito i dati che hanno portato a scoprire il bosone di Higgs. Una scoperta da Nobel. Dal 2016 è la prima donna a ricoprire l’incarico di direttore generale del Cern: il laboratorio scientifico più prestigioso del mondo.

Linda Hill
L’americana che ha vinto l’“Oscar dell’innovazione”.
Docente all’Università di Harvard è stata inserita al sesto posto nella classifica dei Thinkers50, vero e proprio “Oscar del pensiero manageriale” assegnato ai personaggi più autorevoli in quest’ambito.

Arianna Menciassi
La toscana impegnata nella robotica bio-medica.
È’ una ricercatrice di fama internazionale.

Samantha Cristoforetti
La prima astronauta italiana nello spazio.


Le informatiche del futuro

Essere una donna informatica è ancora raro, ma lo è sempre meno. L’Italia è inoltre uno tra i paesi con la percentuale più alta di sviluppatrici: un’informazione che ci rende orgogliosi e che sprona ogni donna a seguire le proprie passioni, qualunque esse siano.