Alle prove di Riccardo Muti

Alle prove del Maestro Riccardo Muti a Ravenna.

Alle prove di Riccardo Muti

Alle prove di Riccardo Muti
Entra in scena in maniera quasi defilata, ma tutti gli occhi sono subito su di lui. A catalizzare l’attenzione non è solo il nome, Riccardo Muti, ma il suo carisma, l’innata simpatia, la sua capacità di coinvolgere e arrivare: qualità rare, che non ti aspetti da un direttore d’orchestra di questo livello.

Cosmobile alle prove dell’Aida

Il Maestro potrebbe sembrare, ai più, un professionista rigido, austero, autoritario. E’ tutt’altro. Abbiamo avuto la fortuna (e l’onore) di poter partecipare alle prove della Riccardo Muti Italian Opera Academy al Teatro Alighieri di Ravenna. Due ore e mezza di magia.

Al di là del palco, del web, dei giornali, noi abbiamo incontrato un Riccardo Muti dirompente, “disraptive” per usare le recenti parole di Oscar Farinetti. Un Maestro intenso, appassionato, intento a trasmettere il suo talento ai più giovani. “E’ brutto avere un tesoro e non crederci”, suggerisce con grinta ai suoi ragazzi dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini.

Dietro alla musica c’è lui, la sua impronta, il suo saper raccontare una sinfonia (le prove erano dell’Aida, dell’amato Giuseppe Verdi), un compositore, un contesto storico-culturale.

E’ impetuoso nei suggerimenti, coinvolgente, fa entrare gli allievi davvero nell’Opera e non, nella mera esecuzione dello spartito. Qui si va molto oltre: “E’ la sostanza teatrale che conta”, sottolinea.

Muti oltre la musica

Due ore e mezza di non solo note, ma di risate, battute, frasi in dialetto napoletano, e poi metafore, citazioni (da Fellini a Mussolini), aneddoti di storia, fino all’etimologia delle parole. Non sono solo Prove d’Orchestra le sue, c’è molto altro: c’è il suo universo dietro, la preparazione, la professionalità, il suo quid in più. Capace di farti stare ore con gli occhi sgranati ad ascoltarlo, e non solo per la bellezza (e unicità) della sua musica e di quella della sua giovane Orchestra.
Una vera lezione di musica (e ok, fin qui te lo aspetti) ma anche di vita, di storia, di italiano e di cinema. Un linguaggio il suo, capace di scendere dai templi-teatri e parlare dritto al cuore. Un Maestro.